Lungo i Passi di Celestino V
TAPPA NUMERO 10:
Santa Maria al Morrone
Riesce alquanto difficile considerare S. Maria al Morrone alla stessa stregua degli altri luoghi di culto montani, schiacciata com’è sotto la enorme mole della Badia di S. Spirito. È vero che anche altri luoghi hanno subito profonde modifiche e presentano una certa dimensione, ma conservano in genere l’atmosfera eremitica grazie alla loro ubicazione in mezzo ai monti ed all’antico isolamento.


Probabilmente la localizzazione del primo eremo di Pietro sul Morrone, noto come S. Maria del Morrone, si trovava in S. Maria in Cryptis, poiché la zona era adatta alla vita eremitica più di quanto lo fosse la base della montagna. Il Mattiocco, giustamente ipotizza, negli atti del Convegno del 1995 sui Celestini in Abruzzo:
In un secondo momento la comunità, cresciuta di numero e decisa a darsi una casa e una regola, scende a valle ed erige ex novo o amplia una qualche cappella preesistente, dando continuità alle proprie radici col trasferire nella nuova dimora anche il titolo del piccolo sito rupestre…
La chiesa rupestre originariamente chiamata S. Maria al Morrone, situata presso la primitiva cella di Pietro, una volta avvenuto il trasferimento della comunità verso valle, ha poi assunto per il popolo il nome di S. Maria delle Grotte o delle Cripte in quanto la denominazione di S. Maria del Morrone era stata attribuita, o meglio trasferita, alla cripta sopra la quale sarebbe poi sorta la badia.

Testo di Edoardo Micati