Lungo i Passi di Celestino V
Lungo i Passi di Celestino V
TAPPA NUMERO 13:
TAPPA NUMERO 13:
Casa di Celestino V e Frataria – Isernia
Il sito celestiniano più importante per gli isernini è senza dubbio il luogo dove sorgeva la sede della “Frataria” costituita da Celestino. La sua casa natale era situata nelle adiacenze della chiesa Concezione, vicino alla porta principale sulla cinta muraria della città. Un bombardamento aereo del 1943 spazzò via moltissime case, tra le quali anche quella della famiglia Angelerio e quella dove era ospitato il centro di accoglienza per i bisognosi. L’importanza di questo sito celestiniano lo possiamo così riassumere: casa natale del Santo e fondazione del sodalizio della Frataria; il tutto è stato sempre nel cuore degli isernini che con amore e passione hanno cercato di tenerne viva la memoria. Da sempre sulla.facciata della casa c’è stata un’edicola con una sua immagine con lampada votiva. Dopo la distruzione del bombardamento furono recuperate le due lapidi di fine ‘800 e collocate nel giardinetto adiacente alla monumentale Fontana Fraterna. In questo luogo ove sorgeva la sua casa, nel 2007 per iniziativa del Comune di Isernia e della Curia vescovile di Isernia, fu eretta una grande statua raffigurante il concittadino papa santo Celestino V. La statua in marmo è la copia perfetta di quella posta sul colonnato di San Pietro a Roma realizzato dal Bernini. Essa poggia su una base, sempre in marmo, di grandi dimensioni recante su ogni facciata un’iscrizione. Sulla facciata centrale si legge: ISERNIA AL SUO PAPA SANTO A.D. 2007 – su quella laterale sinistra si legge: CELESTINO SI VOLSE AL CIELO E DIMENTICO’ LA TERRA (Francesco Petrarca. La vita solitaria) – su quella posteriore si legge: DA QUESTO LUOGO CELESTINO INIZIÒ IL SUO LUNGO VIAGGIO VERSO LA SANTITÀ – su quella laterale destra si legge: PIETRO ANGELERIO EREMITA DEL MORRONE FONDATORE DELL’ORDINE MONASTICO CELESTINIANO – ISERNIA 1215 – FUMONE 1296. Da ricordare che a Isernia è anche operante l’associazione laicale “La Fraterna” che si ispira ai principi celestiniani ed ha sede nella vicina chiesa della Concezione.
Ritornando alla Frataria celestiniana, riportiamo alcuni brani tradotti dalla pergamena (antigrafo del ‘600) che ci sembrano molto significativi:
“…Alcuni cittadini isernini unitamente ad alcuni altri forestieri stretti dal vincolo della carità, per l’opera e il lavoro di un uomo religioso, frate Pietro da Morrone, cittadino di questa città di Isernia, (…) affinché si visitassero gli infermi, si sostenessero i poveri in tempo di necessità; affinché offrissero sacrifici a Dio (…) costituirono la Frataria ossia la Fraternità; e per i confratelli costruirono una casa vicino alla porta maggiore (…) e si esercitasse benevolmente ospitalità verso tutti i poveri pellegrini”…
I proponimenti che sono elencati nel documento sono racchiusi in 6 capitoli; alla fine c’è la conferma del Vescovo d’Isernia Roberto e l’anno della stesura. Con quest’atto, ispirato da Celestino e redatto dal Vescovo di Isernia Roberto il primo di ottobre dell’anno 1289, si cominciò a parlare di servizi sociali, nel senso che si iniziò a parlare e a realizzare concretamente strutture per accogliere i poveri, gli infermi e i pellegrini. L’iniziativa ebbe un tale successo che ai tempi di Giovan Vincenzo Ciarlanti (sec. XVI) funzionavano ben due complessi, il secondo dei quali fu edificato a lato del primo, verso il rione S. Lucia, come dice lo stesso Ciarlanti nelle “Memorie historiche del Sannio”.
Sempre in piazza Concezione è collocata la monumentale Fontana Fraterna e molti ipotizzano che il nome derivi dalla Frataria celestiniana; può anche essere vero, ma detta fontana, così come la vediamo adesso, è il risultato dell’assemblaggio di due distinte fontane, una esistente in piazza mercato attaccata alla Cattedrale, l’altra già presente in piazza Concezione.
A lato della Fontana Fraterna e attaccato alla Chiesa della Concezione vi è il museo civico che contiene una sezione dedicata a San Pietro Celestino; vi sono custoditi opuscoli, libri, medaglie commemorative, poster e una fotocopia dell’atto costitutivo della Frataria Celestiniana.
Testo di Fernando Cefalogli